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ALLIANZ VERTICAL RUN: 49 nove piani di gioia!

1027 gradini e 200 metri di dislivello, corrimani per aggrapparsi, sudore e 49 piani da superare: questi gli ingredienti della prima edizione della Allianz Vertical Run.

Io mi ero iscritta tempo fa, su invito del buon Cesare Monetti (ufficio stampa della gara, di quelli che ne sanno, che lui corre, pedala e nuota come un dannato), senza pensarci troppo.

Come mi è capitato altre volte, anche se non sono per nulla una da iscrizione compulsiva, mi sono fatta catturare dal fascino dell’impresa senza minimamente preoccuparmi dei dettagli. Avevo fatto la stessa cosa anche con la Monza Resegone, per dire…

In fondo io sono da sempre una che sceglie i libri dalla copertina (sbagliando molto raramente a onor del vero).

Un paio di settimane fa all’improvviso mi sono resa conto che la gara si avvicinava senza che io mi fossi minimamente preparata. Ho cercato di recuperare in extremis con un paio di allenamenti sulle rampe di scale del mio palazzo (mi toccherà cambiare casa un’altra volta o accettare che anche qui i vicini non mi guarderanno più con gli stessi occhi) e un paio 7x100mt in salita. Così, tanto per mettere la coscienza posto.

Quando finalmente è arrivato il giorno della gara ammetto che non avevo nessuna voglia di farla. Ma proprio nessuna. Se potessi direi anche che proprio la sera prima sono arrivate, random come al solito e senza alcun preavviso, le mestruazioni, ma non si può dire che nel 2018 fa ancora brutto. Quindi dirò solo che “inspiegabilmente” domenica mattina avevo le gambe marmorizzate, i crampi e un umore che nemmeno Linda Blair nell’Esorcista.

Una volta raggiunta la piazza a City Life però sono stata immediatamente contagiata dall’atmosfera di festa.

Ho trovato amici e compagni di squadra, ritiro pettorali e consegna borse agile, nonostante le code e sono persino riuscita a farmi fare un messaggio pregara.

Sul palco, dove sarei salita anche io per la partenza, la presentazione dei top runner e dal maxischermo immagini suggestive della tromba delle scale e della vista mozzafiato che sarebbe stata la nostra ricompensa al termine della scalata.

Su di noi un cielo grigio e l’ombra del grattacielo che incombeva.
allianz vertical run

cof

Ma presto l’euforia ha lasciato nuovamente spazio all’agitazione. Quando ho scoperto che per scendere avrei dovuto prendere l’ascensore panoramico che percorreva in picchiata tutti i 49 piani in 1 solo minuto!

Come se non bastasse proprio quando ci apprestavamo a partire il cielo cominciava a scurirsi, il vento a tirare forte e si intravedeva pure qualche lampo.

E mentre aspettavo in coda il momento di salire sul palco per le presentazioni prima della partenza mi immaginavo scenari apocalittici alla Inferno di Cristallo… avete presente? Uno di quei film catastrofici che andavano tanto di moda negli anni ’70, con Steve Mc Queen che fa il capo dei pompieri. Beh, il film parla di un mega grattacielo in cui scoppia un mega incendio proprio nel giorno della sua inaugurazione, così gli ospiti sono costretti a tentare la fuga in tutti modi, anche utilizzando gli ascensori panoramici e non vi dico la tragedia… Ecco, io già mi vedevo sull’ascensore trasparente in mezzo a fulmini e saette senza nemmeno Steve McQuenn ad aspettarmi giù.

Ad ogni modo quando finalmente parto, e sono ormai quasi le 20.30, sono parecchio agitata, anche un po’ emozionata.

Sapevo cosa mi aspettava perché 24 piani di quel grattacielo li avevo già fatti nelle 2 edizioni della Salomon Running a cui ho partecipato. Qui erano il doppio ma in fondo da affrontare senza 18 km di corsa nelle gambe.

Ci ho messo ben 10 piani però a trovare passo, fiato e battito regolari. Che però poi ho mantenuto costanti fino alla fine.

Nessun giramento di testa, che quello secondo me si avverte più facilmente in discesa, né la sensazione di claustrofobia che temevo.

La gara di fatto si corre da soli, dal momento che si parte a coppie dividendosi però su 2 rampe, con partenza ogni 20 secondi.

Ma le scale erano ben areate e ogni 2 piani erano appostati volontari dell’organizzazione, la cui presenza era molto rassicurante e utile anche da un punto di vista psicologico.

Mentre salivo pensavo a quanto è importante fare cose che non si è mai fatto per cambiare la propria prospettiva.
Al 39esimo piano mi sono detta: olè, solo 10 piani, ormai è fatta!

Io che di solito mi dispero quando trovo l’ascensore fuori servizio in teatro e ho solo 3 piani di scale da fare.

D’altra parte, abito al pian terreno!

Quello che ci aspettava al termine di questa assurda scalata ci ha davvero ripagati di tutto.

Il tanto temuto temporale alla fine non è arrivato e la vista della mia amata Milano da lassù è qualcosa di indescrivibile.

photo credits PhotoToday

E poi diciamolo, farsi una foto sul tetto di un grattacielo con la Madonnina vale ben 49 piani di scale!!!

allianz vertical run

Una gara divertente, originale e unica, o quasi, nel suo genere “Vertical” in Italia, senz’altro la più affascinante e di successo con i suoi 450 partecipanti provenienti da tutta Italia.

Perfettamente organizzata e che ha il grande merito di sfruttare al meglio uno dei quartieri nuovi della città, una Milano bella e accogliente che ti ripaga sempre degli sforzi fatti, che mi stupisce ogni volta e di cui io mi innamoro ogni giorno di più.

Una curiosità: a vincere, come da pronostico, è stata la coppia più famosa del mondo della specialità.

Primo tra gli uomini Emanuele Manzi campionissimo e azzurro della corsa in montagna che ci ha impiegato solamente 5’32”, mentre tra le donne ad imporsi è stata la moglie Valentina Belotti in 6’44”.

Entrambi hanno così conquistato oltre che l’Allianz Tower, che è sempre il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani, il titolo di Campioni Italiani assoluti di Vertical Sprint per conto della Federazione Skyrunning.

Io e Stefano invece ci abbiamo messo entrambi 12 minuti (lui 30 secondi meno di me e il giorno prima aveva pure corso 70 km in montagna con 5000 D+, ma sono dettagli). Vinceremo la prossima volta.

Ah! L’esperienza con l’ascensore non è stata la tragedia che temevo. Grazie a Monica per avermi aspettato, fotografato e tenuto la mano durante la discesa. E complimenti per il suo terzo posto di categoria!

allianz vertical run

Ogni tanto mi domando cosa mi passa per la testa quando decido di fare certe cose e forse ha ragione mia sorella quando mi dice che essere vegan è la minore delle mie pazzie!

Però io alla fine torno sempre a casa con un sorriso grande così.

E l’anno prossimo la rifaccio!!!

#AllianzVerticalRun
#RunVeg

allianz vertical run

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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