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IL MELACCIO DI MARCO BIANCHI

Come dico spesso il mio primo approccio alla cucina naturale lo devo a Marco Bianchi e in particolar modo al suo libro “I magnifici 20“, che vi consiglio davvero di leggere.

Grazie a Marco ho capito che con gli alimenti si può non solo fare prevenzione ma persino curare, nel senso etimologico del “prendersi cura”.

E’ questo, dice Marco Bianchi, il campo di una nuova disciplina, la “nutraceutica”, in cui s’incontrano “nutrizione” e “farmaceutica”.

Qualcosa che ha che  fare con il diploma che sto per conseguire in Terapia Alimentare: quanto sia efficace l’utilizzo del cibo per eliminare la maggior parte dei problemi piú comuni.

Un approccio che non è una diagnosi medica e non pretende di sostituire la medicina, ma è importante per comprendere gli squilibri energetici nel corpo, che possono essere migliorati con il cibo, attraverso la sua scelta e la sua preparazione, e con lo stile di vita.

Comunque. Grazie a Marco Bianchi ho anche cucinato i miei primi dolci vegani: senza uova e senza burro.

In molte delle sue ricette è presente anche lo zucchero, che oggi ormai io cerco sempre di sostituire con i malti, come in questo caso, ma in quantità davvero irrisorie.

Inoltre, dal momento che i prodotti da forno andrebbero comunque consumati saltuariamente perché creano tensioni, accumuli e irrigidiscono il corpo, se abbiamo abolito lo zucchero dalla nostra quotidianità, qualche volta (io sempre meno spesso ormai) possiamo scegliere di prepararli con lo zucchero.

Amo molto il melaccio, perchè è stato il mio primo dolce vegan home made.

E perchè è veramente buonissimo e molto semplice da preparare.

Profumato, morbido, gustoso, nutriente, adatto alla prima colazione ma anche come sfizio fuori pasto.

Avere un dolce come questo per la colazione del lunedì può cambiarti la settimana 😉

Che la domenica magari abbiamo corso, lunedì di nuovo in ufficio e martedì si ricomincia con gli allenamenti!

E anche l’allenamento del martedì andrà meglio sapendo di trovare una colazione confortevole al rientro a casa!

Quindi ecco la ricetta.

Ingredienti:

800 gr di mele (circa 4 mele medie)

1 limone

90 gr farina o

90 gr farina integrale

30 gr fecola di patate (o amido di mais)

80 gr di zucchero integrale mascobado (oppure 120 gr di malto di riso)

1 bustina di lievito bio

200 ml yogurt bianco di soia non zuccherato

40 gr farina di mandorle

60 gr noci tritate

5 cucchiai di olio di mais

80 gr di uvetta

cannella qb (facoltativa)

succo di mela qb (facoltativo)

Mettete l’uvetta in ammollo (in acqua o succo di mela).

Sbucciate e tagliate le mele a pezzetti, bagnatele con il succo di limone e spolveratele di cannella (se vi piace).

A parte miscelate le farine con il lievito e lo zucchero, poi aggiungete le noci tritate grossolanamente, lo yogurt di soia e l’olio. Se l’impasto risultasse troppo duro aggiungete succo di mela fino ad ottenere una consistenza abbastanza cremosa (ma non troppo) che vi consenta di incorporare le mele.

A questo punto incorporate le mele e l’uvetta strizzata.

Mettete l’impasto in una teglia oliata e infarinata o coperta di carta da forno. Questo dolce mi piace farlo rettangolare e poi tagliarlo in quadrotti, per questo vi suggerisco di usare una teglia tipo quella delle lasagne per intenderci. Ma anche una tortiera andrà benissimo. L’importante è che scegliate la dimensione giusta in modo che il dolce rimanga basso, tipo il castagnaccio appunto.

A me in realtà piace un pochino più alto e lo faccio in una teglia più piccola, ma si cuoce bene e viene soffice comunque.

Potete sostituire le farine con quelle che avete in casa. Io spesso utilizzo una parte di farina di castagne.

Cuocere in forno statico a 200 gradi per circa 60 minuti.

melaccio 4

melaccio 2

melaccio 5

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