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IL VEG RUNNER DEL MESE E’ FRANZ ROSSI

Inaugura l’appuntamento fisso con il Veg Runner del mese il mitico Franz Rossi!

Franz Rossi, triestino e milanese di adozione. Per scommessa ha corso la sua prima maratona prima di compiere i 40 anni e da quel giorno in poi ha preso gusto alle lunghe distanza.

Appassionato di storie legate allo sport, ha fondato nel 2008 la rivista “X.RUN – Storie di corsa“. Scrive di corsa e di filosofia di vita sul suo blog La corsa attorno. Ha scritto a quattro mani il libro Corro perché mia mamma mi picchia insieme all’attore e amico Giovanni Storti. Il libro ha vinto il Premio Bancarella Sport 2014.

A partire dal 2010 è il deus ex machina del gruppo degli X.RUNNERs, un gruppo di appassionati corridori provenienti da tutta Italia e da diverse società sportive, che partecipano alle gare per promuovere l’attività di Emergency.

Grande amante della montagna preferisce le corse in natura su lunghe distanze (i cosiddetti ultra trail). Ha completato molte gare di questo tipo, tra cui la Monza Resegone con Giovanni Storti, la CCC del circuito dell’UltraTrail du Mont blanc e il Tor des Géants.

È stato il “running guru” della trasmissione Oltre il Limite andata in onda su ReteQuattro nel Maggio 2015.

Il paradosso del vegetariano ultra maratoneta

Ho sempre cercato l’equilibrio nelle cose che faccio. Per me è il punto fondamentale di ogni attività, l’unico che mi può dare non dico la garanzia, ma almeno una ragionevole possibilità di portare a termine quello che mi sono messo in testa.

Alla luce di quanto ho appena affermato, ad alcuni potranno sembrare strane le mie scelte in due campi: l’alimentazione e l’attività sportiva.

Sono ambiti chiave per il nostro benessere. Non occorre essere degli scienziati per comprendere che siamo quello che mangiamo (visto che il cibo è il nostro principale “materiale di costruzione” oltre che la nostra pressoché unica fonte di energia). Così come non occorrono analisi e studi per accettare che il nostro corpo si è evoluto per muoversi nello spazio e ha bisogno di una certa quantità di movimento per preservare il suo buon funzionamento.

Ebbene, tutto ciò detto, io ho scelto di essere vegetariano e di correre le ultra distanze, che agli occhi di un profano potrebbe apparire come obbligare il mio corpo ad una dieta povera mentre lo metto in difficoltà obbligando apparato muscolo scheletrico e cardio respiratorio a sforzi “inumani” (intesi come non adatti al nostro fisico).

Invece, tornando al punto di partenza, grazie a queste due scelte ho trovato il mio equilibrio.

Entrambe le esperienze, essere un vegetariano ed un ultratrailer, hanno sviluppato in me una più profonda connessione con il mio corpo. Sento le cose di cui ho bisogno, che si tratti di nutrimenti o di un allenamento specifico. Percepisco i punti deboli e aiuto il mio fisico a rimediarvi.

Voglio subito precisare che non sono un atleta di punta. Anzi, direi che non sono neppure un atleta. Non cerco nelle competizioni la prestazione maiuscola o la vittoria. Mi accontento della sensazione di sapere di poter fare quello che mi metto in testa, che sia correre una maratona, salire in vetta ad una montagna o restare per giorni e notti in giro ad esplorare le vallate e i colli durante un trekking lungo.

Ma anche per le attività che faccio io è necessario un equilibrio fisico che si ripercuote su quello mentale. Devo avere la serenità di potermi nutrire senza che il mio corpo rigetti il cibo (magari perché troppo affaticato) devo poter contare sul fatto che un breve riposo possa rimettere in movimento il mio corpo (nelle gare di ultratrail spesso si dorme per un’ora o poco più).

Quindi un alto livello di energia a fronte di un dispendio molto superiore a quello medio (durante il Tor des Geànts si arrivano a consumare 10mila calorie al giorno), e la mia abitudine a scegliere con attenzione le cose di cui mi nutro in questo mi ha aiutato moltissimo.

Sono vegetariano da ormai più di vent’anni e corro lunghe distanze da quasi quindici (la mia prima maratona l’ho corsa nel 2003).

Sono donatore di sangue da altrettanto tempo e, come ogni donatore, sono sottoposto ad esami clinici ogni tre mesi. Solo una volta in vent’anni mi è stato riscontrato un problema (basso livello di ferro) ed è stato in concomitanza di un periodo di sovrallenamento. Anche in quel caso ho rimediato senza assumere un integratore specifico ma curando meglio la mia alimentazione e aggiungendo vegetali ricchi di ferro al mio solito regime alimentare.

Ma essere equilibrati significa anche sapere che non tutto quello che funziona per me deve funzionare per gli altri. E di certo non mi sentirete mai dire ad una persona che DEVE imitare le mie scelte per stare meglio.

La parola chiave è consapevolezza. Essere presenti in tutto quello che si fa. Non farsi trascinare ma scegliere il proprio comportamento.

Questo per me significa essere in equilibrio.

E mangiare veg ed essere un runner sono potenti strumenti per praticare la mia consapevolezza.

(Franz Rossi)

 

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