“Domani si gareggia, qualsiasi cosa succeda.
Troppo bello gareggiare per preoccuparsi”
Me lo ha scritto Carlotta – Running Charlotte – venerdì, via whatsapp.
Si parlava della Lierac Beauty Run che avremmo corso sabato sera e di come entrambe avremmo avuto una giornata pregara particolarmente faticosa.
Quello che siamo è tutto lì, in quelle poche parole.
E’ lì il divertimento. E’ quello il nostro modo di essere runner.
Pensavo a questo sabato sera.
A come la Lierac Beauty Run rappresenti perfettamente il mio modo di essere donna e di essere runner.
L’attività fisica, la sana alimentazione, così come la cura del corpo a 360 gradi, fanno parte del mio modo di volermi bene, di prendermi cura di me, come persona e come donna.
Un cura che, sì, passa anche attraverso il parrucchiere e la manicure.
Io sono quella che non corre mai senza una filo di matita sugli occhi. Soprattutto in gara.
E il villaggio Lierac è come un microcosmo ideale in cui si materializza tutto quello che mi serve: lo yoga pregara grazie a Fit Bit, trucco e parrucco grazie a Phyto, la pista di atletica, le amiche, la gara, la competizione, e tante altre donne come me.
Come Carlotta.
Come Jennifer.
Ho incontrato Jennifer – fondatrice e presidentessa delle Women in Run – in griglia.
Ci siamo ritrovate in fondo perchè ci eravamo attardate per andare in bagno… un saluto, uno scambio di sguardi, negli occhi di entrambe una luce. Quella luce che ti fa riconoscere, che ti rende complice.
Tempo un secondo e già sgomitavamo per posizionarci tra le prime file. Che mica potevamo perdere secondi preziosi alla partenza.
Jennifer era bellissima. Truccata, con le roselline in testa, un out fit da urlo, ma anche lei posseduta dal demone del pettorale. Proprio come me.
Quella cosa che ti prende quando lo indossi, anche se quando esci di casa non hai nemmeno troppa voglia, anche se non sei allenata, anche se sei lì per altre ragioni, anche se fa caldo, se fa freddo, se nevica… una volta che hai attaccato le spillette alla maglietta sai che devi dare tutto quello che hai.
E non importa se non vincerai mai. Non è per vincere che corriamo.
E’ la sfida il vero divertimento. Quella tra e te. Quella che alla fine di ogni gara ti ha fatto avanzare anche di un solo millimetro verso la versione migliore di te stessa.
Io sono arrivata a questa gara poco preparata, senza allenamenti specifici, molto stanca e male alimentata.
Sono uscita di casa con il garmin scarico da vera top runner, con il telefono scarico da vera blogger, e avendo mangiato solo dolci, da vera terapista alimentare!
Ma sono partita decisa a dare tutto quello che avevo. Come sempre.
Ma le cose non sono andate come avrei voluto.
Al ristoro del quinto, da vera dilettante che sono, ho perso una vita con la bottiglietta d’acqua che non si apriva. Ho chiuso il chilometro 30 secondi sopra la media! E lì la testa se ne è andata.
Al sesto, un dolore improvviso e acutissimo alla milza mi ha costretta a fermarmi per qualche altra manciata di secondi. E quelli mi sa che erano i dolci…!
Un disastro insomma.
La gioia di incrociare Stefano appena ripresa la corsa (non lo aspettavo se non a fine gara!) mi ha dato nuovo slancio per spingere ancora.
E l’ingresso finale all’Arena è qualcosa di magico, che toglie il fiato. Un’emozione indescrivibile che ti lancia come una molla per tutto l’ultimo giro di pista che porta al traguardo.
Per la cronaca, nonostante la mia pessima prestazione, sono arrivata dodicesima donna assoluta e prima di categoria.
Ci tengo a dirlo perchè il mio blog è nato per questo: per dimostrare che non dobbiamo rinunciare ai nostri principi per fare quello che ci piace. E che non dobbiamo viverli come un limite.
Che al di là dei grandi campioni vegan che sì, dimostrano come l’eliminazione della carne non sia un fattore determinante nelle prestazioni sportive – ma lì c’è del talento e una dedizione che va oltre anche alle scelte alimentari – possiamo riuscirci anche noi amatori, noi che magari non abbiamo talento, ma tanta passione, e dobbiamo incastrare gli allenamenti tra ufficio, spesa, figli e aperitivi.
E se ci riesce anche questa piccola donna vegana possiamo riuscirci tutti. Il resto sono tutte scuse.
Carlotta settima. Jennifer diciottesima.
Jennifer ha il diabete. E anche una figlia, una carriera, un’associazione sportiva. Un’altra donna che ci dimostra che spesso i limiti sono solo nella nostra testa.
E a parte noi, le Pink Ambassador del Progetto Pink is Good della Fondazione Veronesi anche quest’anno erano lì a ricordarcelo. Brave! E grazie.
Bravi anche agli Urban Runners, presenti, sorridenti ed efficienti come sempre, le Women in Run, sempre allegre e coraggiose, pronte alle sfide. Ma anche a brindare, ballare e fare festa.
Brava, bravissima, Lisa Migliorini – The Fashion Jogger – che ha vinto la gara.
Bravi gli organizzatori tutti per aver creato qualcosa che non c’era, una vera festa, il modo più bello di passare il sabato sera.
Brave tutte noi, ragazze. Ma quanto siamo belle sudate, stravolte e spettinate dopo che abbiamo corso?!
La felicità ci rende belle. E potenti.
E infine grazie. Alla corsa, alla notte, alla luna e a Milano, che per me è sempre lei la più bella.
Jennifer Isella, fondatrice e presidentessa delle Women In Run.
Foto LaPresse – Ermes Beltrami
Carlotta Montanera, Running Charlotte
Foto LaPresse – Ermes Beltrami
Lisa Migliorini
Sono Michela, ma per tutti sono La Michi.
Vegetariana della prima ora, oggi felicemente vegana, maratoneta per passione e cuoca per diletto, mi interesso da anni all’approfondimento di temi legati all’alimentazione, allo sport e al benessere.
Diplomata Guida alla terapia alimentare alla Sana Gola di Milano e presso l’Accademia Italiana Fitness in Nutrizione per lo sport, tengo corsi di cucina macrobiotica vegana e consulenze personalizzate.