Ho pensato a questo post ieri mattina. Durante una corsa faticosa e stanca.
Quelle volte in cui alzarsi è una tragedia e di uscire non hai nessuna voglia. Ma vai lo stesso.
Quello che ho scritto nella mia testa mentre correvo era molto più bello di quello che leggerete qui, ma è sempre così: i pensieri migliori arrivano mentre corri e appena ti fermi, puff, svaniscono.
Comunque.
Quella per la corsa per me è stata fin da subito una vera e grande passione che ancora non mi abbandona, pur con gli altissimi e bassissimi fisiologici delle lunghe storie d’amore.
Perchè come tutte le storie d’amore vive dei momenti di stanca.
Dei momenti in cui tutto sembra ridursi alla solita vecchia routine. Dei momenti in cui vorresti essere ovunque tranne che lì. Fare qualunque cosa, tranne quella. Che persino pulire il bagno ti sembra più allettante che uscire a correre.
Vi siete mai sentiti così? Io sì.
Diverse volte. E questa è una.
Quest’autunno senza gare, con una gamba dolorante, ha messo a dura prova la mia lunga storia d’amore. E la mia motivazione.
Alzarsi la mattina è una fatica immane, spesso mi giro dall’altra parte e rimango a letto. Mi sento fuori forma, pesante, goffa.
I chilometri sono pochi, l’uscita il più delle volte è vissuta più come un dovere che come un piacere.
E siccome la corsa per me è principalmente fonte di buone sensazioni, quando questo viene meno mi si accende la lampadina.
Cosa fare quando capitano momenti così? Niente, non ci si può fare nulla, se non aspettare che passino.
E nel frattempo assecondarli.
E soprattutto imparare ad ascoltarsi.
Cosa ci impedisce di ascoltare il nostro corpo e decidere di fermarci? di accettare i cali fisiologici di forma e motivazione?
Perchè sappiamo e desideriamo prenderci uno stacco da tutto – dal lavoro, dallo studio, dal fidanzato – ma dalla corsa no?
Andiamo in ferie e ci portiamo le scarpette. Siamo stanchi e usciamo lo stesso. Neanche qualche giorno di stacco per sentirne un po’ la mancanza. Quella cosa che fa bene a ogni relazione e tiene alta la motivazione.
Delle volte basterebbe qualche giorno di stop, senza ansia e senza sensi di colpa per poi rimettersi le scarpe e farsi una corsetta, rilassata però, quella col naso all’insù, semplicemente guardandosi intorno, con la musica se ci piace, o ascoltando il rumore dei nostri passi, le chiacchiere degli altri runners.
Ieri mattina ho provato a spingere un po’, ma niente. Ho provato ad aumentare il passo, ma niente.
E quando finalmente ho rinunciato, quando ho rallentato, quando ho cominciato ad ascoltare il mio respiro, allora ho cominciato a godermi la mia corsa.
Ho alzato lo sguardo e ho scoperto che c’era il sole! Mi sono goduta il freddo pungente e il tepore del sole insieme.
E già che c’ero una volta davanti a casa ho proseguito ancora un po’. Eccole le buone sensazioni, quelle che ti fanno finire col sorriso. Quel sorriso che ti rimane stampato per tutto il giorno.
La passione, quella vera, tornerà. Magari individuando nuovi obiettivi.
Perchè quando è amore vero, si supera tutto. Sempre.
ph credits Claudio Tovani
outfit Under Armour
scarpe Brooks Ghost 10
Sono Michela, ma per tutti sono La Michi.
Vegetariana della prima ora, oggi felicemente vegana, maratoneta per passione e cuoca per diletto, mi interesso da anni all’approfondimento di temi legati all’alimentazione, allo sport e al benessere.
Diplomata Guida alla terapia alimentare alla Sana Gola di Milano e presso l’Accademia Italiana Fitness in Nutrizione per lo sport, tengo corsi di cucina macrobiotica vegana e consulenze personalizzate.