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Le mie corse sul lago con le nuove Ultrafly 3 di Topo Athletic

Noi runners compulsivi e non, non rinunciamo ad allenarci nemmeno in vacanza.

Siamo capaci di esaurire il bagaglio a mano con scarpe, completini e gadget per la corsa, per tutti i terreni e tutti i climi che non si sa mai, e poi di ficcare il costume da bagno e lo spazzolino in borsa e via.

Certo, questa è un’estate strana…

Siamo stati fermi per quasi 3 mesi e non abbiamo obiettivi autunnali ad aspettarci e a dettare il ritmo degli allenamenti estivi.

Un buon momento per recuperare il piacere delle corsette col naso all’insù dei primi tempi, quelle fatte senza obiettivi e senza cronometro.

Oppure per recuperare con calma la forma e il brio attraverso lavori mirati, ma senza troppo volume, come sto facendo io da quando è finito il lockdown.

Qui dove mi trovo ora, appena ti allontani dal lungo lago è un tutto un saliscendi con degli strappi così…!

Che di runners non ne vedi più, ma i ciclisti che ti passano ti fanno la ola!

Per fortuna, poco distante da qui, c’è una favolosa pista ciclabile tutta immersa nella natura, dove posso alternare questo lavoro muscolare con lavori di interval training o lunghetti progressivi.

La pista transita nella Valtravaglia, tra il Monte Sette Termini e il Monte Pian Nave, e nella Valcuvia, tra il Monte San Martino e il Monte Campo dei Fiori.

Il percorso costeggia in gran parte il torrente Margorabbia e il torrente Rancina.

La pista è completamente chiusa al traffico tranne in alcuni incroci con strade secondarie e tra andata e ritorno puoi portarti a casa ben 20 km! (io quest’anno mai più di 12)

Unico difetto da segnalare la mancanza di fontanelle per bere: sola una, più o meno all’altezza del terzo chilometro partendo da Luino.

Ultrafly 3 di Topo Athletic

In vacanza con me quest’anno ho portato le Ultrafly3 di Top Athletic.

Non avevo mai provato nessun modello di questo brand prima d’ora ed ero molto curiosa.

La filosofia di Topo Athletic è quella di incoraggiare il movimento istintivo e naturale del piede per massimizzare la performance.

Anche io, come la maggior parte di noi amatori, benchè sia piccola e leggera, sono abituata a correre con scarpe molto strutturate e protettive e calzare questo modello mi ha spiazzata.

Il tallone e l’area centrale del piede sono ben avvolti garantendo una sensazione di stabilità e protezione che non mi dispiace.

In punta invece lo spazio è molto ampio e ciò consente alle dita dei piedi di appoggiarsi e aprirsi in modo naturale, favorendo l’attivazione muscolare.

Come tutte le calzature Topo Athletic anche le Ultrafly 3 sono state costruite attorno al concetto di leggerezza: qui siamo a 283 grammi nella misura campione da uomo e 219 gr in quella da donna.

Ma quello che principalmente, nella mia esperienza, fa la differenza con le altre scarpe da running, sono altezza e drop (la differenza di altezza tra tacco e punta) estremamente ridotti: altezza di 28/23 mm e drop di 5 mm .

Per capire questi numeri vi basti pensare che nelle scarpe di ‘natural running’ il drop è pari a 0 mentre nei principali modelli di scarpe da running ammortizzate il drop può arrivare fino a 10/12 mm.

Se siamo abituati a scarpe con ‘molle’ e ‘cuscini’ la sensazione al principio è spiazzante.

Il contatto con il fondo non ha interferenze e ti sembra di dover fare tutto tu, senza alcun aiuto da parte della scarpa.

In realtà la riduzione di altezza e drop consente un appoggio più stabile e neutro del piede e, quindi, movimenti a andature più naturali, che però si possono apprezzare a pieno se si è naturalmente portati a una corsa di avampiede.

Una volta preso confidenza con queste differenze io mi sono trovata benissimo in diversi tipi di lavori: ripetute lunghe, fartlek, progressivo.

La scarpa è leggera e flessibile, per quanto mi riguarda sufficientemente ammortizzata e risponde bene quando prendi velocità.

In conclusione la Ultrafly 3 è stata una piacevolissima scoperta.

Particolarmente adatta a chi volesse passare da un’altezza da terra tradizionale a un differenziale inferiore e sperimentare una corsa più naturale. Forse non particolarmente adatta ai runners molto pesanti o con evidenti difetti di appoggio, mentre i runners più veloci potranno senz’altro sfruttarla al meglio in tutte le sue potenzialità.

Infine, la Ultrafly 3 ha un’estetica davvero pazzesca, nella forma e nei colori.

Una scarpa così bella che, una volta ‘esaurita’, avrà senz’altro una seconda vita in borghese!


Recati dal tuo negoziante di fiducia per provare le Ultrafly 3 e farti consigliare.

Oppure puoi acquistarle online cliccando qui.


 

 

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