L’altra sera sono uscita a correre e dopo nemmeno un chilometro camminavo.
La mia lezione di yoga del lunedì era saltata e insomma, l’idea di non fare nulla e riposarsi non è mai contemplata tra le opzioni. Nemmeno quando sei talmente stanca che torni a casa sui gomiti.
Quindi, con la scusa che la vaga minaccia di temporale diventava sempre più concreta – c’era un vento che piegava gli alberi e un cielo nero nero che faceva paura – fatti 5 km sono rientrata a casa.
5 km fatti alternando corsa e camminata, pensando ogni due minuti di girarmi e tornare indietro.
E una volta a casa l’insoddisfazione mista alla stanchezza mi aveva lasciato addosso una brutta sensazione (ricordate il famoso discorso sensazione/prestazione?) che per me è la cosa peggiore.
La corsa per me è principalmente fonte di buone sensazioni e quando questo viene meno è peggio che bucare una gara.
Comunque con questo disagio addosso non mi sono nemmeno preparata la cena. Ho preso un paio di cose dal frigo, un paio dalla dispensa e via. E ancora brutte sensazioni.
Quanto sarebbe stato meglio, stanca come ero, rientrare a casa, prepararmi una cena leggera, sana, gustosa e rilassarmi un po’. Semplicemente.
Il circolo è vizioso: corro male, mangio male, allora esco di nuovo a correre perchè ho mangiato male…
Cosa ci impedisce di ascoltare il nostro corpo e decidere di fermarci? di accettare i cali fisiologici di forma e motivazione?
In fondo in questo periodo è normale. Siamo a luglio, abbiamo affrontato un inverno di tabelle, allenamenti e gare, ma anche di lavoro, figli, doposcuola, aperitivi… è naturale che siamo stanchi.
E poi, perchè sappiamo e desideriamo prenderci uno stacco da tutto – dal lavoro, dallo studio, dal fidanzato – ma dalla corsa no?
Andiamo in ferie e ci portiamo le scarpette. Siamo stanchi e usciamo lo stesso. Neanche qualche giorno di stacco per sentirne un po’ la mancanza. Quella cosa che fa bene a ogni relazione e tiene alta la motivazione.
Basterebbe qualche giorno di stop, senza ansia e senza sensi di colpa per poi rimettersi le scarpe e farsi una corsetta, rilassata però, quella col naso all’insù, semplicemente guardandosi intorno, con la musica se ci piace, o ascoltando il rumore dei nostri passi, le chiacchiere degli altri runners. Senza tabella, senza crono. Abbiamo cominciato tutti così, no?
Quindi insomma, bisogna decidersi a dire stop!
Una settimana fermi, ma per davvero. E che sia piacevole. Non da drogati in crisi di astinenza. Godiamoci il riposo, quella mezz’ora di sonno in più la mattina o la serata libera per incontrare gli amici invece che andare in pista a fare le ripetute.
Unica attività ammessa esercizi di respirazione e meditazione, se la praticate.
Senza grossi carichi di allenamento da affrontare, si può approfittare anche per seguire una settima di regime alimentare detox.
Facendo più attenzione ai cibi che scegliamo ed eliminando del tutto alcuni alimenti.
Per depurarci e sgonfiarci eliminiamo per prima cosa zucchero e prodotti da forno. E già basterebbe.
Per condire usiamo olio evo sia cotto che crudo e acidulato di umeboshi, che stimola il fegato aiutandolo ad eliminare le tossine, favorisce la digestione, rinforza l’intestino ed ha azione antiossidante e un potente effetto alcalinizzante, quindi si rivela prezioso per chi mangia o ha mangiato troppo cibo animale o troppi zuccheri.
Per un’azione detox d’urto per una settimana si possono eliminare totalmente anche gli alimenti animali e i latticini.
Per rimettersi in forma e soprattutto per ricaricarci di energie una buona regola è anche quella di dimezzare le dosi dei pasti.
Possiamo decidere di stabilire un unico pasto importante durante la giornata, ad esempio il pranzo, che possiamo comporre con cereali integrali, verdure e legumi, alleggerendo il più possibile la cena.
In estate con tutta la verdura fresca che abbiamo a disposizione è più facile!
Se lo facciamo con consapevolezza e criterio, mangiando poco e bene, ci sveglieremo la mattina come nuovi e pieni di energie. E magari finalmente con una ritrovata voglia di correre!
Sono Michela, ma per tutti sono La Michi.
Vegetariana della prima ora, oggi felicemente vegana, maratoneta per passione e cuoca per diletto, mi interesso da anni all’approfondimento di temi legati all’alimentazione, allo sport e al benessere.
Diplomata Guida alla terapia alimentare alla Sana Gola di Milano e presso l’Accademia Italiana Fitness in Nutrizione per lo sport, tengo corsi di cucina macrobiotica vegana e consulenze personalizzate.