La disciplina dello yoga ci insegna che la vera chiave per leggere correttamente il senso di un atto è l’intenzione, ovvero come si dispone la mente nell’affrontarlo. Sempre lo yoga ci insegna come tutte le azioni possano divenire strumento per portare la pratica in ogni gesto del quotidiano.
Ciò che contraddistingue lo yoga è l’uso del respiro e della mente armonizzati con il gesto, qualunque esso sia.
In una cornice più estesa si inseriscono inoltre le pratiche di tradizioni spirituali antiche vicine allo yoga, come la tradizione shivaita kashmira, nella quale ad esempio si usava sfiancare l’adepto facendolo correre ore a perdifiato, per poi, una volta senza forze, indurlo a meditare! Così la mente svuotata e aperta diveniva pronta ad esperire shunya, il “vuoto” ricercato dai praticanti di questa tradizione.
Meditare correndo: proviamo!
Una mente che vaga è una mente che scappa da sé; la disciplina dello yoga ci insegna invece a desiderare questo incontro con sé stessi, sfidando le proprie resistenze e difese psicologiche, evolvendo attraverso questo percorso di scoperta di sé.
Iniziare dall’attenzione al proprio corpo è un mezzo eccellente per approcciare la meditazione, alla portata di tutti, anche degli animi più irrequieti.
La pratica è relativamente semplice: correre assorbendo totalmente la mente nel gesto.
Sentire tutto il corpo impegnato nell’azione della corsa.
Progressivamente concentrare la mente sul moto delle gambe, sulle articolazioni, percepite con la massima attenzione.
Si possono sentire e immaginare le falangi delle dita dei piedi che si flettono ed estendono dentro le scarpe. Sentire l’impatto dei piedi sul terreno e il riverbero dell’urto ritmato lungo il corpo.
Se la mente si distrae – in questo risiede l’impegno meditativo – con gentilezza si ridireziona l’attenzione verso il corpo. Il respiro ritmico come sottofondo costante.
E quando inizia il dolore, la fatica, invece di fuggire con la mente verso fantasticherie o annichilirsi in un confuso e soverchiante disimpegno mentale, insistere a sentire il corpo, fino ad ipnotizzarsi in esso.
Fino a saturarsi di esso al punto da percepirne le qualità osservate – tra cui la fatica – scomparire.
Al termine della corsa può essere quindi esperimento utile provare a sedersi con gli occhi chiusi e la schiena dritta, assorbendosi sul flusso ritmato del respiro, lasciando la mente rilassata e libera di esprimersi, semplici testimoni del suo fluire.
E in questo nuovo vasto spazio, forse, scoprire per “insight”, per intuizione, qualcosa in più di sé o del proprio essere al mondo.
di Angelo Bertuccio
“Lo yoga si è fatto strada nella mia vita come epilogo di un percorso che mi ha visto per anni praticante di arti marziali e sport da combattimento, anche a livello agonistico. Formato come psicologo e da sempre interessato allo studio della natura umana, ho trovato nello yoga quella dimensione di equilibrio che da sempre ricercavo. Ho praticato diversi stili, in particolare ho seguito la Scuola Shivananda – di cui sono insegnante certificato RTY-200 – il Kundalini Yoga, l’Astanga Vinyasa e lo Yoga Tibetano della tradizione di Namkhai Norbu Rimpoche. Il mio percorso di ricerca si è concluso incontrando la Scuola Satyananda, grazie agli insegnamenti di sn. Trigunananda Saraswati, col quale ho approfondito il metodo Satyananda ad indirizzo terapeutico.
Vivo lo yoga come sentiero verso una più alta consapevolezza, di noi stessi e del nostro essere nel mondo, come strumento per vivere più pienamente e con maggior serenità la propria esistenza; la sua pratica come infinita fonte di spunti di riflessione finalizzati all’evoluzione personale. Per me lo yoga è un’esperienza interiore da vivere in ogni singolo gesto del quotidiano.”
Per contattare Angelo scrivete a: yogaincontra@gmail.com
http://www.yogaincontra.it/insegnanti/34-angelo-bertuccio.html
*foto di copertina di Alessandro Pagani
Sono Michela, ma per tutti sono La Michi.
Vegetariana della prima ora, oggi felicemente vegana, maratoneta per passione e cuoca per diletto, mi interesso da anni all’approfondimento di temi legati all’alimentazione, allo sport e al benessere.
Diplomata Guida alla terapia alimentare alla Sana Gola di Milano e presso l’Accademia Italiana Fitness in Nutrizione per lo sport, tengo corsi di cucina macrobiotica vegana e consulenze personalizzate.