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DAL VENETO A CAPO NORD A PIEDI: 4.300 KM IN 84 GIORNI – Intervista al Veg Runner Andrea Budu Toniolo

Andrea Budu Toniolo è il runner venticinquenne già noto alle cronache come il Forrest Gump veneto, che questa estate ha intrapreso in solitaria un viaggio che dal centro del Veneto l’ha portato fino a Caponord, in Norvegia.

4300 km di corsa trainando un carretto con il minimo indispensabile per la vita selvaggia (una tenda, un sacco a pelo, l’occorrente per riscaldare del cibo).

84 giorni di marcia, con una media di oltre 50 km al giorno (più di una maratona), che il giovane Andrea Toniolo, “Budu” per gli amici, ha documentato grazie al suo iPhone, registrando video e fotografie del viaggio.

L’idea nasce nel 2012 quando, in seguito ad un infortunio calcistico a luglio e un incidente stradale a settembre, è costretto a rimanere a letto per 6 mesi. Durante questo sfortunato periodo matura l’idea di cambiare vita.

Al termine della riabilitazione conosce il suo attuale preparatore  Simone Bortolotti “GardaTainer” e in soli 3 mesi si ritrova a correre la sua prima gara, il MAGRAID. 100 km nella steppa. Una gara a tappe sotto il sole cocente di giugno, all’interno dei letti sassosi dei fiumi Meduna e Cellina nelle zone di Cordenons (PN). Conclude la gara in 17° posizione su 200 partecipanti circa.

In seguito Andrea partecipa ad altre competizioni:

Nel 2013 “Trail degli Eroi” (Monte Grappa), 47 km e 2500 metri di dislivello positivo, 17° posto, “Maddalena Urban Trail” (Brescia), 22 km , 18° posto.

Nel 2014 “Soave-Bolca”, tappa del Campionato italiano Ultra Trail 45 km e 2500 m D+, 11° assoluto e 1° di categoria, “Magraid” (Cordenons),  100km, 5° assoluto di cui 3°nell’ultima tappa, “Ultra Trail degli Eroi” (Monte Grappa), 82 km e 4000 m D+, 8° assoluto.

Nell’estate 2014 il desiderio di realizzare il sogno di una grande avventura cambia forma: raggiungere Capo Nord di corsa e in completa autonomia.

Per affrontare questa sfida, grazie al supporto logistico della società Sport & Comunicazione, si costruisce un “carretto” che gli fungerà da casa mobile,

Il carretto (“Anna-Jenny #1”) è pronto a fine gennaio 2015.

Il 19 aprile 2015 parte da Galliera Veneta e in completa autonomia, in soli 4 mesi, raggiunge Caponord.

“Ho attraversato 6 nazioni diverse (Italia, Austria, Germania, Svezia, Finlandia e Norvegia), ho dormito quasi sempre in tenda nei boschi, sono stato ospitato qualche volta, ho conosciuto persone fantastiche e visitato posti meravigliosi!”

Ora il regista Alberto Scapin ha deciso di realizzare un documentario con le riprese fatte durante questa avventura.

ANDREA, TU SEGUI UNA DIETA VEGANA? DA QUANTI ANNI?

Beh diciamo che ho ereditato la “cultura del buon cibo” dai miei genitori, poi ho la fortuna di coltivare la maggior parte della frutta e della verdura che mangio (sono un agrotecnico). Ma precisamente non mangio prodotti di origine animale, ed evito il più possibile la grande distribuzione, da 2 anni ormai.

QUALI SONO LE MOTIVAZIONI DI QUESTA SCELTA?

Le motivazioni sono 2 sostanzialmente: in primis perché ho lavorato per un periodo in un allevamento intensivo, perciò non volevo più far parte di quel mondo nemmeno in maniera indiretta da consumatore.

Il secondo motivo è che dopo le prime gare di lunga distanza avevo dei problemi di stomaco e di pesantezza durante gli allenamenti e le competizioni. Sentivo l’esigenza di sperimentare un diverso regime alimentare e, fortunatamente, conobbi il mio amico Amos che mi suggerì di leggere “The China Study” e da li iniziò questo nuovo percorso.

COME MAI PROPRIO LA CORSA DOPO ESSERTI ROTTO ENTRAMBE LE GAMBE?

Posso dire che quando mi hanno fatto vedere il casco solcato da uno squarcio ho capito che l’incidente poteva andare molto peggio. Ho capito di avere un solo gettone “buono” da giocare nella mia vita, e fino a quel momento non lo avevo giocato veramente come avrei voluto.

Ho preso quindi quell’incidente come un segnale di ripartenza e di svolta, così ho iniziato a sognare. E in meno di 4 mesi mi sono ritrovato a passare, dal centro di fisioterapia, alla steppa friulana per correre 100 km. Semplice no?

CHE TIPO DI ALIMENTAZIONE SEGUI QUANDO TI PREPARI PER GARE IMPEGNATIVE COME IL MAGRAID?

Da quasi un anno seguo le linee guida del mio amico Fabio Rigon, autore del libro “Homo Vegetus”, ma personalmente navigo ad istinto, seguo molto le sensazioni del mio corpo. Sperimento molti cibi durante gli allenamenti e provo diverse combinazioni… mi fido più della pratica che della teoria! Non uso assolutamente il “bilancino” per contare le calorie e cerco di autoprodurmi quasi tutto: marmellate, conserve, dolci, pasta, pizza, pane ecc…

FAI USO DI INTEGRATORI DURANTE I PERIODI DI ALLENAMENTO?

Ne ho provati alcuni all’inizio della mia carriera di corridore, a causa della mia inesperienza, ma dopo la prima gara sono finiti nel cestino. Non ho nulla contro gli integratori ma per ora non ne sento il bisogno e ho delle buone prestazioni, quindi perché cambiare?

COME TI SEI ALIMENTATO DURANTE IL TUO LUNGO VIAGGIO IN AUTONOMIA ATTRAVERSO L’EUROPA?

Non è stato facilissimo reperire il cibo che mi serviva, sopratutto in Lapponia. Per questo motivo le spedizioni avventurose molto spesso hanno un seguito di “aiutanti”. Ma me la sono cavata bene comunque, con il mio fornellino ad alcool. Solitamente al mattino mangiavo marmellata, frutta secca e gallette in quantità industriali. Poi a mezzogiorno di solito mi fermavo solo una ventina di minuti per sgranocchiare del pane e della frutta secca. A cena invece facevo un buon pasto degno di nome, con riso o pasta conditi con dei legumi e delle verdure.

Quando avevo la rara occasione di trovare una pizzeria, entravo tutto sudato e con i vestiti lerci ordinando 2 pizze colme di verdure… con il cassiere che mi guardava dalla testa ai piedi incredulo che potessi mangiarle entrambe da solo mantenendo una tale siluette! Pensa che ho perso solamente 1 kg in 84 giorni.

IN CHE MODO SENTI CHE QUESTA INCREDIBILE ESPERIENZA TI HA CAMBIATO?

Ho cambiato la percezione di tutto ciò che mi circonda. Ho acuito il rispetto per l’ambiente e tutto ciò che ne fa parte. Ho ristabilito una gerarchia delle cose “importanti” nella vita come l’amore per la fidanzata, i pensieri profondi rivolti a genitori ed amici, il rispetto per tutto e tutti.

Ho imparato anche ad apprezzare le piccole cose come una doccia tutti i giorni, gustare con calma il momento del pranzo e della cena, svegliarsi con il sorriso, fermarsi a guardare la bellezza di un fiore o ad accarezzare un animale.

INFINE, QUALI SONO I TUOI PROSSIMI PROGETTI?

Beh ho già iniziato a girare per le scuole elementari, medie e superiori a parlare di cibo e alimentazione, argomento non facile da trattare nelle scuole. Mi presento arrivando di corsa con il mio carrettino “Anna-Jenny #1”!

Poi tra poco uscirà il documentario del mio viaggio, realizzato con il regista Alberto Scapin di “Redalbow”, quindi organizzeremo di sicuro un tour di proiezioni.

Ho anche molte idee per le prossime avventure, ma posso solo dire che mi attirano molto il sud America, l’Asia e l’Africa… sono rimasto abbastanza vago?

Ma soprattutto spero di aiutare le persone ad avvicinarsi alla cultura del buon cibo e del sano movimento.

Perciò ho anche già iniziato a tenere qualche corso sulla “corsa per tutti”. Mi sembra incredibile vedere che molti appassionati si ritrovino ad essere infortunati dopo nemmeno 10 km di corsa e a me, che di km ne ho corsi 4.300, non è successo nulla! Non è giusto, tutti dovremo godere della corsa e del nostro corpo!

GRAZIE ANDREA!

Tutte le informazioni, foto e video del viaggio si possono trovare sul sito della casa di produzione www.redalbow.com, su  www.sportecomunicazione.it e sulla pagina Facebook di Andrea Budu Toniolo.

Run Veg, Run good

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