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Le mie vacanze “natural’ con NimbleToes Addict

Ho ricevuto le NimbleToes Addict da provare subito prima delle vacanze.

La prima cosa che ho notato, che poi è la prima che ogni runner noterebbe, è che la scarpa è piatta!

La seconda che il design è favoloso: sembra una sneaker più una scarpa da running..

La terza è la comodità estrema, appena calzata.

Ho provato molte scarpe che promettevano di far sentire il piede come avvolto nei cuscini, ma devo ammettere che, al di là di ogni aspettativa, proprio indossando questa scarpa minimalista posso dire di aver provato davvero questa sensazione.

Tuttavia non vi nascondo che l’idea di correre con una scarpa a drop zero (il drop è la differenza di altezza tra tacco e punta) mi spaventava un pochino. Così ho continuato a rimandare ma, dal momento che erano così belle e così comode, ho indossato le mie Nimbles per camminare durante quasi tutte le mie vacanze.

E ne ho fatti di chilometri.

Soprattutto ad Ischia, dove anche solo per godersi un aperitivo con vista erano 3 km di passeggiata…

Primo effetto: male ai polpacci. Senza nemmeno correre.

Ma a tutto c’è una spiegazione.

La caratteristica delle scarpe a drop zero è quella di favorire l’appoggio sull’avampiede, che dovrebbe essere naturale nella camminata e nella corsa. Ma, dopo anni passati ad utilizzare scarpe molto ammortizzate che ci portano a fare la rullata completa (tallone, pianta, avampiede), perdiamo questa abitudine.

E quando all’improvviso utilizziamo calzature che invece ci riportano a questo movimento naturale, anche se siamo runner esperti, sollecitiamo più del solito tendini e gruppi muscolari che non siamo abituati a utilizzare, in particolare i polpacci.

Un piccolo prezzo da pagare per ritrovare un movimento naturale sicuramente più funzionale alla corsa.

NimbleToes Addict: la prima scarpa da running funzionale

Da qualche tempo i leader del settore running sostengono che i concetti esistenti di ammortizzazione sono ormai superati: per anni le scarpe da corsa sono state progettate sulla base di come erano in grado di supportare il piede durante la corsa, lasciando in secondo piano la questione della prevenzione degli infortuni e del comfort.

Sulla scia di queste nuove convinzioni, Joe Nimble – un brand tedesco con oltre 40 anni di esperienza nella produzione di scarpe con la filosofia del design toefreedom® – ha da sempre lavorato per progettare una scarpa che combattesse i problemi più comuni come la tensione ai piedi e il dolore al ginocchio.

L’idea di base è che la forma naturale del piede è asimmetrica, in contrasto con le moderne scarpe da corsa, dalla forma simmetrica. Questo significa che le dita dei piedi non sono in grado di ancorare e stabilizzare il piede, che è la causa principale del dolore e delle tecniche di corsa inefficienti.

Per questa ragione il design nella parte anteriore delle Nimbles ha una punta piatta che sostiene e stabilizza l’avampiede, supportando così la funzione naturale dell’alluce.

Io, da podista amatoriale, trovo queste teorie estremamente interessanti e affascinanti, e soprattutto mi chiedo se e come sia possibile per un amatore fare questo salto – cioè passare da scarpe super ammortizzate al drop 0 – da solo e con quali conseguenze.

La mia esperienza di corsa con le Nimbles è stata positiva.

Le ho provate in coincidenza con le sessioni di lunghetti rigeneranti e qualche allungo come da tabella estiva.

La comodità e la leggerezza si fanno sentire, sembra quasi di non avere nulla ai piedi, ma la scarpa c’è e garantisce un appoggio più stabile e neutro del piede del piede.

All’inizio può sembrare di fare più fatica, ma si tratta di abituarsi a sensazioni nuove. L’appoggio oltre che stabile è ampio, lo spazio per le dita confortevole e la scarpa ‘ti costringe’ ad assumere naturalmente una postura corretta, proprio perchè non interferisce in alcun modo col naturale movimento della corsa.

L’altra grande novità di questo modello è la suola Michelin, che assicura una buona stabilità, aderenza, adattabilità a ogni terreno e flessibilità in fase di rullata.

Oltre che maggiore resistenza all’usura – grazie anche grazie all’intersuola in EVA – e trazione durante la corsa, rendendo la scarpa particolarmente adatta alle lunghe distanze.

Una scarpa non per tutti, ma da provare per un’esperienza di corsa diversa e per lavorare sulla tecnica, magari alternandola a scarpe più protettive.

Come sempre il consiglio migliore è quello di recarti dal tuo negoziante di fiducia o dal tuo coach per farti consigliare.


La nimbleToes Addict è disponibile sul loro e-commerce.

 

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